martedì 29 giugno 2010

Sul sonnambulismo

La notizia è su tutti i giornali di stamani: un ragazzino sonnambulo di 12 anni cade dal balcone e muore.Come è possibile che accadono cose di questo genere? E che cos'è il sonnambulismo?. Tra i disturbi del sonno, conosciuto fin dall’antichità, è quello che più ha affascinato l’immaginario collettivo, sicuramente il più strano e più ricco di racconti. Premesso che esso si presenta nella prima parte della notte (durante il sonno profondo N-REM), circa dieci minuti prima che inizi la fase REM, è difficile tracciare un chiaro confine tra i casi clinici e le leggende che girano attorno a questo fenomeno. Nei testi di storia della psichiatria si racconta di una sonnambula che uscì nuda di casa e fu ritrovata dal marito sopra un albero; uno studente (questo caso è stato riferito dal dott. Kleitman, uno studioso americano degli anni '50) si era abituato ad alzarsi di notte nel sonno, percorrere oltre un chilometro, tuffarsi in un fiume, fare una bella nuotata, e poi ritornare di nuovo a letto. Come spiegare questi fenomeni? Gli studiosi ci informano che il sonnambulismo interessa il 5 per cento della popolazione mondiale. Esso è prevalente nell’età infantile (i più colpiti sono proprio i bambini di età inferiore ai dieci anni), ma anche in età adulta, specialmente in periodi di stress o di ansia, se ne può soffrire. Si pensa che il fenomeno del sonnambulismo possa essere interpretato come una forma di reazione di un individuo alle situazioni che causano ansie, tendono a collegarlo con turbe emozionali, con la rievocazione di episodi drammatici.

lunedì 28 giugno 2010

Ancora sulla padania

"In maniera pacifica o violenta, la padania nascerà" sono parole del ministro italiano(?) Bossi (dal Messaggero di Roma del 28 giugno c.m.). Come a dire "Armiamoci e partite".

Occhio ai paladini della politica

L'affaire Brancher sta dimostrando (se ce ne fosse stato bisogno) quanto siano squallidi certi politici e come anche i leghisti (ultimi arrivati in politica) sanno lavorare sottobanco. Se qualcuno (soprattutto al nord) si era illuso di aver finalmente trovato i paladini della politica, si sta già strappando i capelli. Il tempo è un gran signore, che quanto prima metterà a nudo ogni cosa. Chi vivrà vedrà!

sabato 26 giugno 2010

Diventare politici? Sì, ma con la laurea

Per esercitare la professione di medico, è normale essere laureato in medicina, lo stesso se si vuole esercitare la professione di avvocato bisogna studiare e laurearsi in giurisprudenza, e così per tante altre professioni. Perchè la stessa cosa non vale in politica. Se c'è una cosa che mi fa incazzare è propria questa: per fare politica, cioè per essere professionisti della politica non è necessario aver alcun titolo specifico. Un'indagine di qualche tempo fa, ha evidenziato come molti dei nostri parlamentari (deputati e senatori), non hanno titoli di studio adeguati. Del ministro (?) Bossi, pare, che abbia conseguito un titolo di studio presso un ente di formazione denominato "Radio Elettra", che sinceramente non ho mai sentito nominare. Del figlio di questo ministro (??) si dice che abbia ripetuto tre o quattro volte gli esami di maturità, eppure adesso siede sui banchi della Provincia di Milano, pagato profumatamente. Si è a conoscenza di tanti altri onorevoli e ministri senza titolo di studio superiore, figuriamoci una laurea. A questo punto mi piacerebbe che qualcuno si facesse promotore di una legge che preveda la laurea per essere politici. Mai più ministri, onorevoli, assessori senza una laurea specifica, che potrebbe essere quella di "Scienze politiche". Molti di questi personaggi, che spesso stentano a mettere quattro parole in perfetto italiano, andrebbero a casa. Cominciamo a cambiare alcune cose, un po alla volta. Chi vuole commentare si faccia avanti senza paura.

giovedì 24 giugno 2010

La nazionale ritorna a casa



La partita è terminata da circa cinque ore. Ho fatto in tempo a leggere i giornali esteri, soprattutto quelli francesi, inglesi e tedeschi. Ci prendono in giro, è capitato anche a noi di fare lo stesso. Sono ovviamente deluso per quanto è successo, ma onestamente non meritavamo di più. La nazionale di calcio ritorna a casa. Adesso spero solo che qualche imbecille non approfitti della situazione per dire che era meglio se avesse giocato la nazionale padana (?).

mercoledì 23 giugno 2010

Bossi e la padania

A partire da stamani (24 giugno 2010) nasce Pensiero Onirico. Di cosa parlerò? Di tutto: dalla psicologia all'alimentazione, dalla narrativa alle scienze, dalla politica al calcio e tanto altro ancora. Lo spunto per iniziare me lo da l'ultima dichiarazione del rag. Bossi, ministro (?) della Repubblica Italiana: "La nazionale di calcio comprerà la partita con la Slovacchia", per la quale stamani il ministro (??) ha chiesto scusa alla nazionale di calcio e non all'Italia intera.
Da vent'anni questo signore, che nel frattempo è diventato pure ministro della 'nostra' Repubblica, dunque pagato dai cittadini italiani (soldi nostri per capirci), non fa altro che dire sempre la stessa cosa: padania, padania, padania (sempre minuscolo, perchè non ancora capito che cos'è). Che si decida una volta per tutte, perchè adesso gli Italiani tutti da Nord a Sud ne hanno le scatole piene. Tra le altre cose il rag. Bossi, ministro italiano (???) si è pure beccato un ictus (e questo onestamente mi dispiace), se continua ad agitarsi ancora, rischia veramente la pelle (pensa forse che gli faranno pure una statua?). Un'ultima cosa per chiudere. Rag. Bossi, ministro italiano (????), la smetta con quei dieci milioni di padani pronti a morire, studi un po di storia e vedrà come sono andate le cose nel nostro recente passato. Si ricordi che italiani nati al Nord o al Sud, siamo tutti fratelli e i fratelli non si ammazzano tra di loro.