martedì 29 giugno 2010

Sul sonnambulismo

La notizia è su tutti i giornali di stamani: un ragazzino sonnambulo di 12 anni cade dal balcone e muore.Come è possibile che accadono cose di questo genere? E che cos'è il sonnambulismo?. Tra i disturbi del sonno, conosciuto fin dall’antichità, è quello che più ha affascinato l’immaginario collettivo, sicuramente il più strano e più ricco di racconti. Premesso che esso si presenta nella prima parte della notte (durante il sonno profondo N-REM), circa dieci minuti prima che inizi la fase REM, è difficile tracciare un chiaro confine tra i casi clinici e le leggende che girano attorno a questo fenomeno. Nei testi di storia della psichiatria si racconta di una sonnambula che uscì nuda di casa e fu ritrovata dal marito sopra un albero; uno studente (questo caso è stato riferito dal dott. Kleitman, uno studioso americano degli anni '50) si era abituato ad alzarsi di notte nel sonno, percorrere oltre un chilometro, tuffarsi in un fiume, fare una bella nuotata, e poi ritornare di nuovo a letto. Come spiegare questi fenomeni? Gli studiosi ci informano che il sonnambulismo interessa il 5 per cento della popolazione mondiale. Esso è prevalente nell’età infantile (i più colpiti sono proprio i bambini di età inferiore ai dieci anni), ma anche in età adulta, specialmente in periodi di stress o di ansia, se ne può soffrire. Si pensa che il fenomeno del sonnambulismo possa essere interpretato come una forma di reazione di un individuo alle situazioni che causano ansie, tendono a collegarlo con turbe emozionali, con la rievocazione di episodi drammatici.

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