venerdì 23 luglio 2010

Figli di una nuova Sicilia

“In questi giorni si celebra il diciottesimo anniversario della morte di Paolo Borsellino e decidiamo di onorare la sua memoria, quali figli di un imputato per mafia, testimoniando la nostra indignazione per lo scempio che del nostro nome ha fatto nostro padre e chiedendo scusa a quanti sono stati direttamente o indirettamente colpiti dalla sua azione criminosa”.
Queste parole sono state scritte, in una lettera inviata al quotidiano ‘La Sicilia‘ di Catania, da Alessandro e Dario Sucameli, figli di Pino Sucameli, dirigente al comune di Mazara del Vallo fino al 2007 quando è stato coinvolto in indagini di mafia e accusato di aver favorito la latitanza di alcuni boss di Cosa Nostra.
I due ragazzi, con un coraggio immenso, spiegano di aver scritto la pubblica lettera di scuse “per dimostrare che la verità rende liberi; che l’amore e la testimonianza di uomini giusti sono in grado persino di rompere le barriere dell’omertà e il muro di quel marcio e malinteso senso dell‘onore e della famiglia che tanto e tutto giustifica”. "Noi vogliamo dire a tutti - scrivono nella lettera - che l'esempio di uomini come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ci ha resi capaci di riconoscere ancora l'onore e la dignità vera di vita vissuta onestamente, di superare l'equivoco della solidarietà familiare e chiamare le cose con il nome: mafia".

"Chiediamo ancora scusa a tutti per lui, la mafia è solo una 'montagna di merda'...". Infine concludono dicendo: "Voglia essere questo il nostro piccolo contributo di testimonianza e resistenza alla Sicilia onesta. Grazie Paolo, grazie Giovanni: gli unici uomini d'onore che riconosciamo".
A questi meravigliosi ragazzi l'abbraccio mio personale e di tutti i giovani siciliani, a cui chiedo di far sentire tutto il loro affetto con un tam tam mediatico in facebook.

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