mercoledì 7 luglio 2010

Non uccidete i sogni

Nella società odierna ha ancora un senso parlare di sogni o di fantasie oniriche? I sogni rappresentano ancora qualcosa di vivo e di importante nella vita di ognuno di noi e nella vita di ogni cosa attorno a noi? Personalmente sento ancora il desiderio e il bi-sogno di fantasie oniriche, fuori dagli schemi temporali, fin da quando, ragazzino, al di là di una inferriata, nell’isola di Ortigia a Siracusa, vedevo il mare (il mio mare), che con il suo colore blu, come quello che vedevano gli antichi marinai greci, mi apriva la mente. Fantasticavo di vedere Ulisse arenarsi alla fonte dei due fiumi divini: l’Anapo e il Ciane. O Enea sbarcare nel Porto Grande e fondare la caput mundi a Siracusa.
La mia età, sfortunatamente, non mi consente più di avere fantasie oniriche, anche i miei sogni sono cambiati e hanno sempre più il colore e il sapore della nostalgia di un passato che non tornerà più. Nonostante tutto, sogni e fantasie oniriche mi aiutano a vivere, perchè soprattutto nei sogni vedo me stesso ritornare bambino e mia madre che mi sorride e mi tende la sua mano in un abbraccio d’amore.

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