venerdì 2 luglio 2010

Il narcisismo giovanile Una sindrome in ascesa

Il narcisismo giovanile è il male di questo secolo. Oggi predominano le malattie della caduta d’identità. Conta la riuscita sociale, conta il successo, contano i modelli della società dello spettacolo, in particolare quelli televisivi. Psichiatri e psicologi sono concordi nell’affermare che nei giovani sono in aumento le malattie narcisistico-depressive e, di conseguenza, aumentano i malati psicosomatici.
Il narcisismo giovanile riguarda uniformemente tutti: dalle grandi città alle piccole città fino ai centri più sperduti di campagna. I problemi sono sempre gli stessi: droga, precocità dei comportamenti tipici degli adulti (esperienze di sesso, inizio del fumo di sigaretta), perdita dell’identità stabile, nessuna possibilità di riconoscersi nei modelli tradizionali e di proporre nuovi modelli personali. I giovani sono alla ricerca di qualche spiraglio, alla ricerca di nuovi valori. Stanno male con se stessi e col mondo intero, ma c’è più consapevolezza rispetto al passato, più richiesta d’aiuto.
Poi c’è un problema particolarmente importante: quello dei bambini che vengono 'abbandonati' tra le mura domestiche. Sono un’infinità soprattutto nei grandi centri metropolitani. E’ vero che assistenti sociali e insegnanti sono più attenti di un tempo nel segnalare i loro problemi. Ma si diffondono sempre di più i disturbi di natura psicologica. Le cause? Le insufficienze affettive, le assenze dei genitori che lavorano entrambi, il lassismo educativo, l’eccesso di desideri esauditi, le altalene di umori e di comportamenti dei padri e delle madri, le separazioni e i divorzi fatti in modi incivili adoperando i figli come strumenti di scontro e di rivalsa, le fobie scolari; la difficoltà di distaccarsi da un modello familiare, anche se insufficiente, e di incentrarsi su altri interessi, come la scuola.

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