sabato 17 luglio 2010

Un consiglio per Umberto Bossi

Non ho mai avuto simpatia per Umberto Bossi, anzi al contraio, è una persona che mi sta proprio sulle palle (si può dire?, ormai l'ho detto). Sapete perchè? Non sopporto le persone che con "zero tituli" in mano, cioè senza mai aver conseguito titoli di studio 'veri', non inventati o, peggio ancora 'fasulini' (come diciamo dalle mie parti), si arrampicano sugli specchi. Non si è mai capito quale fosse l'attività lavorativa di questa persona. Un bel giorno di una ventina d'anni è spuntato dicendo frasi (che va ripetendo ancora oggi): Roma ladrona, secessione, padania (pare che si svegli anche di notte gridando "padania"). Vedendolo negli ultimi giorni in televisione, ho visto il volto di una persona ormai arrivata: stanco, occhi smarriti, la malattia l'ha notevolmente segnato giorno dopo giorno. Ha capito che dovrà al più presto trovare il suo successore che non è sicuramente il figlio (il ragazzo si è intuito non ha capacità politiche). Un consiglio, comunque, mi piacerebbe dargli: si ritiri in pensione (che gli riconoscerà lo Stato italiano, altro che padania), tenga lontano il figlio dalla politica, lo faccia studiare, ma soprattutto lascia che ragioni con la sua testa, in altre parole non gli imponga di fare politica: è risaputo che le colpe dei padri il più delle volte cadono sui figli.

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